Antonio De Luca (Pompei, 1977)

Carta da spolvero, colori a olio e ceramica: sono questi i materiali che Antonio De Luca trasmuta nel personale crogiolo.

Lungo vent’anni di attività, la sua opera ha subito profonde mutazioni stilistiche, passando da un modello pittorico carico di espressionismo cromatico e di tensione gestuale alla scelta di forme, linee e colori che sono testimoni di equilibrio e maturità - personale e artistica – ormai raggiunti. Tratti distintivi del suo lavoro sono da sempre la presenza della figura femminile, indagata a livello psichico e sensuale, accentuata dalla sfuggevolezza dei volti, concentrata spesso nel dettaglio delle gambe. A livello più tecnico, l’allusione evocativa si esalta nelle colature, negli aloni che la pittura a olio lascia sulla carta da spolvero. Infine c’è la spazialità, anch’essa sospesa, mai definita: dettagli prospettici o ambientali come strutture autoportanti.

La pittura a olio si unisce alla ceramica, in opere che superano la mera bidimensionalità, per assumere rilievo ambientale, di pacifica conquista dello spazio circostante: sono quelle che l’artista chiama espansioni, poetici satelliti che vanno a disporsi con studiata casualità sulle pareti. È così che lo spazio indefinito del dipinto diventa architettura, sfonda una pittorica quarta parete e si muove liberamente all’esterno della superficie dipinta.

Oltre agli oli su carta, i temi vengono declinati – grazie ad una singolare versatilità - in acquerelli, formelle, vasi, piatti e gioielli di ceramica smaltata e graffiata.

Negli ultimi anni la Natura ha assunto sempre maggior presenza, andando a formare binomio inscindibile con la figura femminile. Non certo una Natura décor, ma un vero e proprio personaggio, primattrice osservata, studiata, raccontata con grande cura per i particolari, la forma dei petali, l’attorcigliarsi delle foglie, il lento appassire dei colori, che l’artista deduce dagli erbari ottocenteschi. Ma che risale ancor più indietro, a quell’attenzione rinascimentale per la bellezza botanica, che trova in Botticelli il suo compendio, vita effimera che la pittura sottrae alla decomposizione.

Di lui ha scritto Giorgio Caione: "Nell’espansione dell’intervento artistico, nel bramoso coinvolgimento del ‘mondo’ nell’opera, si rischia – a volte – di perdere di vista l’orizzonte più autentico del proprio lavoro e del proprio linguaggio. Nelle opere ‘ambientali’ di De Luca, invece, ritroviamo l’anima e l’essenza di un percorso che rimane genuinamente e profondamente pittorico, coerente con le proprie premesse e consapevole della propria grammatica. L’apertura all’ambiente, il farsi mondo, trovano così il proprio significato nel ritorno stesso all’elemento cardine del lavoro artistico, quella pittura che, data per defunta in innumerevoli occasioni, torna costantemente sulla scena dell’arte, rinnovata nelle forme, sincera nei mezzi, dirompente nell’immutata forza espressiva."

Altri giudizi critici sono presenti in:
Enciclopedia dell'Arte, edito da Zanichelli, a cura di Edigeo
900 Cento Anni di creatività in Piemonte, Silvana Editoriale, a cura di Marisa Vescovo
Preziosa Opera, Capolavori d'arte e tradizione orafa a Valenza, Interlinea Edizioni, a cura di Domenica Maria Papa

I lavori di Antonio De Luca sono presenti in mostre di livello nazionale, gallerie italiane e estere, con un contributo che spesso trascende la semplice idea di ‘esposizione’, per allargarsi verso l’installazione scenografica, il connubio tra le arti, l’intervento ambientale su scala architettonica.

Tra le più importanti si segnalano:
2019, Il bosco di fuori, Artsite Residenze Reali, a cura di Domenico Maria Papa, Palazzina di Caccia di Stupinigi
2019, Scenografie per il concerto di Gianluca Petrella - Torino Jazz Festival
2019, Bestiario, Galleria d’arte Il Vicolo, Milano
2018, Allestimento e partecipazione alla fiera Marmorac con un progetto site specific per l'azienda Odone Marmi
2018, Il profumo dei fiori di carta, Galleria d’Arte Il Vicolo, Genova
2016, Japan my love: De Luca, Ikegama e Noda, Galleria d’Arte Il Vicolo, Milano
2016, INTO THE GARDEN again, a cura di Zaira Beretta e presentazione di Domenico Maria Papa, ZAION Gallery, Biella
2011, Amore e Psiche. Il silente passaggio della figura tra reale e trasfigurazione dall’800 ai giorni nostri, a cura di Cinzia Tesio e Rino Tacchella, Palazzo Salmatoris, Cherasco (CN)
2010, Luci e ombre, a cura di Camilla Bertolino e Roberto Carpani, Istituto Italiano di Cultura, Passagen Fair, Colonia (Germania)

Sensibilità e disponibilità a lavorare in gruppo, consentono ad Antonio De Luca, una parallela attività curatoriale per eventi non standard, tra i quali:
2019, Realizzazione del volume celebrativo in occasione dei 10 anni dell'agenzia di comunicazione Van Clair, Valenza
2018, Direttore artistico Diqui – Spazio per l’arte contemporanea, Vercelli
2017-2019, Ideatore e direttore artistico di EXTRA – Geometrie in bilico tra Arte e Design, Vercelli